19 luglio 2006

Taxi driver


Il servizio taxi non mi coinvolge in prima persona perchè lo considero un servizio destinato a persone:
- più che benestanti (non ho ancora i requisiti per l'iscrizione alla categoria)
- con avversione compulsiva verso i mezzi pubblici (ne faccio uso quotidianamente)
- con handicap fisici o semplicemente anziane

Non posso stilare i pro e contro del neonato e neomorto decreto Bersani atto a regolamentare (?) la categoria poichè non conosco in prima persona i meccanismi anche massonici che si celano dietro questa. Immagino l'investitura da tassista come una cerimonia notturna che parte alla luce di bracieri davanti ad un aeroporto o una stazione ferroviaria, e consiste nel trasbordare l'Oscuro Signore dei Tassisti a destinazione attraverso il percorso più lungo e più trafficato.

Quello che invece posso apprezzare davvero è la strategia perfetta con la quale qualche centinaio di taxi ha paralizzato (sebbene in modo parziale) grandi città e strutture.
I tassisti, lontani dall'essere persone rozze e superficiali, hanno applicato alla lettera un fondamento militare descritto ne L'arte della guerra di Sun Tzu. Hanno scatenato l'offensiva conoscendo perfettamente il terreno di scontro. La città.
Era una cosa prevedibile.
Chi più di loro ha una così minuziosa conoscenza delle strade, dei punti nevralgici, del traffico degli agglomerati urbani? Hanno ottenuto il loro scopo senza combattere (a parte qualche centinaia di maroni fracassati) e piegato la volontà del generale nemico.

Rendiamo onore a questi (costosi) Mercenari.

1 Comments:

Anonymous Anonimo said...

complimenti mirko!mi aspetto articoli ancora più roventi su notai,farmacisti,avvocati e lobby varie :P

7/19/2006 11:13 AM  

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